“Dio, com’eri bella
seduta alla macchina da cucire
I piedi che volavano sul pedale
ed il rumore della fede al dito
che batteva nella manovella.
Dio, com’eri bella
quando scioglievi la lunga treccia
e sul finire, quel filo dorato
ricordo del biondo che ti avvolse.
Dio com’eri bella
quando ricoprivi i libri in carta grezza
per paura che potessero sciuparsi
e ne aspiravi l’odore dell’inchiostro.
A chi mi dice che ora sei in cielo
a chi mi dice che sei tornata polvere
rispondo che hai solo cambiato forma
ora hai i miei occhi, ed i miei gesti.
Sei nelle mie mani mentre impasto
sei nella mia voce mentre insegno
sei nella lenzuola mentre stendo.
Dio, com’eri bella
in quell’ultimo sorriso, senza denti
È stato lì che siamo diventate una
é stato lì che il nostro arrivederci
è diventato nuvole. “
seduta alla macchina da cucire
I piedi che volavano sul pedale
ed il rumore della fede al dito
che batteva nella manovella.
Dio, com’eri bella
quando scioglievi la lunga treccia
e sul finire, quel filo dorato
ricordo del biondo che ti avvolse.
Dio com’eri bella
quando ricoprivi i libri in carta grezza
per paura che potessero sciuparsi
e ne aspiravi l’odore dell’inchiostro.
A chi mi dice che ora sei in cielo
a chi mi dice che sei tornata polvere
rispondo che hai solo cambiato forma
ora hai i miei occhi, ed i miei gesti.
Sei nelle mie mani mentre impasto
sei nella mia voce mentre insegno
sei nella lenzuola mentre stendo.
Dio, com’eri bella
in quell’ultimo sorriso, senza denti
È stato lì che siamo diventate una
é stato lì che il nostro arrivederci
è diventato nuvole. “
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