giovedì 16 ottobre 2014

Gianrico Carofiglio "Il bordo vertiginoso delle cose"

Gianrico Carofiglio
"Il bordo vertiginoso delle cose"
"Tutta questa vita che finisce, una mattina o una sera, normali come le altre, Finisce, e ti ritrovi ad averla sempre scansata. Finisce con le scintille che si disperdono nell'aria, senza accendere un fuoco e senza lasciare traccia".
Questa frase è la summa di questo ennesimo romanzo di Carofiglio che ho appena terminato di leggere.
Il titolo prende il nome da una citazione di Robert Browning:
"A noi preme soltanto il bordo vertiginoso delle cose"
e indica le vite in bilico, vite in bilico tra presente e passato. Un passato difficile, scomodo, un passato che giunge improvvisamente lasciando solchi profondi, un passato con il quale fare i conti, perché arriva un momento in cui il passato si fa ingombrante e bisogna affrontarlo per diventare gli uomini di domani.
Carofiglio analizza, con dolcezza e violenza, grazia e brutalità, l'animo umano, le sue fragilità, i suoi bisogni, perché il passato diventi un compagno di viaggio e non un nemico dal quale fuggire, rischiando di rimanerne intrappolati e imprigionati, guardando al futuro con occhio benevolo.
"Chissà cosa succede poi, dopo aver parlato.
Dopo l'ultima pagina, quando il romanzo finisce".

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