venerdì 11 luglio 2014

Laura Petrarca STUPRO



 STUPRO.

Un agguato improvviso,
un tuffo al cuore:
inizia un incubo di terrore.
A terra, come un manichino,
lotta disperata con unghie e con denti....
Una sudicia mano chiude la gola,
un'altra afferra con violenza inaudita
un corpo distante dalla vita.
Abiti lacerati, a brandelli gettati...
Soffochi, vorresti urlare ma
puoi solo tremare.
Il dolore inaudito dall'animo
tuo ormai violato.
Non pensi, non odi
profonda ferita nell'intimo.

Paura, odio, desiderio di vendetta.
Ormai sola
finalmente sola
disperatamente sola!
Rinascerai, donna , ti risolleverai
e l'aura tua a limpida sorgente purificherai.
Tu sei un delicato fiore
dalla tempesta flagellato
e con fatica rinato.
Quell'essere , invece,
potrà solo calare nel buco nero,
un buco così profondo
da non avere fondo.


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